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Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli Frontmatter and Commentary Edited by Cesare Guasti Firenze: G. C. Sansoni, 1877 LETTERA VENTUNESIMA: ANNOTAZIONI |
ANNOTAZIONE A
[p. 227] = Per lettere da Firenze ho 'nteso andasti a San Quirico per la nostra monna Alessandra: di che l'arete molto consolata. Dipoi sarete tornato costi. Iddio v'abbi fatti salvi. Raccomandatemi a lei. = Tornava nel giugno a Firenze il giovinetto Antonio di Bernardo de' Medici (ved. la nota (A) alla Lettera XIV); il quale a' 14 informava Filippo del suo arrivo e delle commissioni fatte, in questi termini. = Carissimo quanto padre ec. Dipoi partii non v'ho scritto per non essere accaduto. E questa per avvisarvi di mia giunta qui a salvamento questo dì, e per fare mio debito in parte. La brigata mia ho trovata tutta esser sana. E con Bernardo ho ragionato in parte di quanto mi dicesti della faccenda del podere, e simile dell' altre cose: ma per non avere agio, non ve ne dico altro; se none che ogni cosa si metterà a seguzione: e per altra v'avviserò di tutto a bastanza.
[p. 228] Sono stato di già con Cosimo e con Giovanni, e detto loro in parte quanto mi dicesti. Con Piero non pote' parlare perch'era occupato in medicine da gotte. [Note A-1] Sarovvi stasera o domani, e farò quanto mi commetteste. Da Cosimo e da Giovanni ebbi buona risposta; così stimo saranno gli effetti. = Di questi panni dipinti,, o arazzi, parla nella seguente lettera più distesamente. NOTE A-1 Però fu detto Piero il Gottoso; appellativo più storico che quello di Padre della Patria decretato a suo padre.
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