|
Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli Frontmatter and Commentary Edited by Cesare Guasti Firenze: G. C. Sansoni, 1877 LETTERA QUINTA: ANNOTAZIONI |
ANNOTAZIONE A
[p. 73] Così Marco registrava nel suo Libro la nascita del primo figliuolo, a carte 1.
= A dì XVIII di gennaio 1449 in domenica, circa ore tre di notte, mi nacque uno
figliuolo della detta Caterina mia donna, in Mugello a Ronta in casa de' figliuoli di
Giovanni Parenti, dove in quello anno eravamo fuggiti la morìa. E poi a dì XXI
detto lo feci battezare nella chiesa di Santo Michele a Ronta per frate Bernardo di
....dell'Ordine del Carmino, allora cappellano e batteziere nella Pieve di Santo
Giovanni in Mugello; e puosigli nome, per primo nome Piero, per secondo
Questo Piero fu veduto de' Signori il 28 di aprile 14(37, e il primo di luglio 1482
entrò a risedere in quell'ufficio. Si sa dal Libro di suo padre (carte 70) che tolse in
moglie l'Onesta di Antonio di messer Alessandro di Ugo degli Alessandri e di mena
Ginevra li messer Guglielmino Tanagli, con dote di 1500 fiorini, il 20 gennaio 1480 s. f.
A' 25 di gennaio si fece il « giuramento grande » in Santa Maria del Fiore,
con il compromesso per man di notaro: e il 27 di novembre si diè l'anello. Della
morte di Piero ho detto nella nota (1) alla pagina 14. Qui
soggiungerò, che Piero
Parenti scrisse una Cronica de' suoi tempi molto preziosa, che sta nella Biblioteca
Nazionale di Firenze, autografa e in copia. L'autografo è in due volumi, che
furono Codici Strozziani 29,1 e 295, e in un terzo appartenute già a Andrea degli
Andreini. Il principio è questo: « Nota semplice et brieve di chose degne
di memoria le quali scadranno in Firenze, apresso in Italia, et dipoi fuori di Italia, che mi
verranno a notitia, piglando il principio dalla morte (lei s. Galeazzo Maria duca di Milano
anno MCCCCLXXVI ». Il primo volume. di carte 223, va dall'anno 1476 al marzo
del 96. Il secondo, di carte 201, dal 97 al 1501. Il terzo, di
= Piero di Gino Capponi, commissario nel campo nostro a Pisa, nell'expugnare el
castelluzzo di Soiana, percosso fu nella testa da uno arcobuso, et subito cadde morto.
Così uno de' primi nostri cittadini dolorosamente peri . . . . Ordinosseli subito
onoranza publica; et fatto venire il corpo davanti all'uscio suo in baia parata, et lui con
abito tra militare et civile, onorato da tutti e Magistrati et da grandissima comitiva di
parenti et amici, si seppellì. Non mancò publica predicatione delle laudi
sue, nè altre conditioni, secondo l'usanza ad ogni exequie appartenente. Varia
fama nondimeno ditale homo si vulgò. Alcuni con chiamarlo rapace, amico de'
Pisani, et dilatore della guerra, il laceravano: altri, amatore della libertà, et cupido
del vivere populare, il diceano. Et in verità, Piero Capponi, oltre a nobile homo,
fu di pronto et vivo ingegno, benchè alquanto volubile et inconstante. Animoso
quanto altro cittadino a' nostri et a' passati tempi, di buona lingua, di migliore peritia delle
cose delli Stati, litterato, et nelle mercantie expertissimo. Fu inoltre homo aperto et
affabile, comune a tutte le generationi delli uomini, liberale et amichevole, facile con
l'intimi, con i principi et uomini grandi altiero; et il quale bene servare sapeva la
dignità sua et della città quando in grado si trovava. Ambitioso alquanto
si reputò per le molte buone conditioni quali in lui concorrevano. Nel suo Libro di ricordi, a c. 90, sotto l'anno 454, fece madonna Alessandra la seguente memoria, che mostra come da più anni fosse grande intimità fra questi parenti. =Ricordo di cosa m'ha a fare buono Niccolò di Lionardo Strozzi. Una carta pecorina, dipintavi su Italia, la quale li prestai sino l'anno 1438. Poi, quando andò di fuori, se ne la porto. Era molta bella e buona. Era stimata fiorini 25. Senti' poi, quando fu a Napoli, che l'avea donata al Re d'Araona. = Prima di tornare in Mugello, Marco scriveva al cognato suo Filippo la seguente lettera, dove sono altri particolari sulla venuta di Niccolò Strozzi in Firenze. =Al nome di Dio. A dì VI di febbraio 1449.
Questa solo per dirti della venuta di Niccolò Strozzi, che oggi fa
dì otto fu in Firenze, come credo per sua lettera fusti avvisato. Io lo seppi el
primo dì di questo, e a' 2 fu' qui, e anda'lo a vicitare. Èmi stato gran
piacere
Qui s'attende a fare grazie di debiti di
gravezze. [Note D-2, p. 77] In questo marzo, che la Caterina fia uscita di parto, fo conto tornare a Firenze, chè ora c'è buona stanza; e staremo alla vista di quest'altro anno. Tuo Marco Parenti, in Firenze. = Lo Statuto del MCCCCXV (Libro II, rubr. 109) direbbe anni tre, dove proibisce l'alienare casa senza saputa del consorte: e per consorte s'intendeva quicumique habet seu tenet murum communem cum alio. Come madonna Alessandra ne avesse trenta, non saprei dire: forse v'erano patti speciali, essendo la casa di cui si parla in quel ceppo dove abitavano gli Strozzi. Ginevra di Filippo Macinghi che, come si è detto (ved. a pag. 62), veniva ad essere sorella non uterina della nostra Alessandra, fu sposata a Niccolò di Lorenzo di messer Tommaso de Soderini nell'aprile del 1437; e questa è la ragione per che molte carte de' Macinghi si trovano fra quelle provenienti da' Soderini nell'Archivio Diplomatico. NOTES B-1, p. 74. I compari e le comari furono: di Firenze, Tanai di Francesco de' Nerli e mona Caterina donna fu di Benedetto Bianciardi poi cinque uomini e cinque donne di Ronta. D-1, p. 77. Credo debba dire Antonio. Ved. a pag. 69, Lettera quinta. D-2, p. 77. O sgravando i cittadini di soverchio incarico, o facendo loro tempo a pagare le imposte scadute.
Send questions or comments about IWW to ets@lib.uchicago.edu. PhiloLogic Software, Copyright © 2001 The University of Chicago. PhiloLogic is a registered trademark of The University of Chicago.
|