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Alessandra Macinghi Strozzi
Lettere di una gentildonna fiorentina del secolo xv ai figliuoli esuli
Frontmatter and Commentary
Edited by Cesare Guasti
Firenze: G. C. Sansoni, 1877

LETTERA TRENTACINQUESIMA: ANNOTAZIONI


ANNOTAZIONE A

[p. 317]
Ecco le notizie dei testamenti fatti da madonna Alessandra, quali si leggono nel suo Libro A, alle carte 96 e 97.

=Appresso sarà copia del mio Testamento fatto questo dì iiij di febraio (1454) a Santa Maria Nuova. Funne rogato ser Mariotto Biancini, notaio di detto Spedale; e testimoni furono sette preti della Cappella di detto Spedale. E dice come appresso:
    Mona Allesandra vedova, donna fu di Matteo di Simone degli Strozzi, e figliuola fu di Filippo di Niccolò Macigni, fece suo testamento detto dì di sopra, nel quale dispuose in effetto in questo modo, cioè:
    Prima, l'anima raccomandò a Dio, e la sepoltura elesse a Santa Maria Novella nella sepultura degli Strozzi.
    Lasciò all'Opera delle Mura soldi 20.
    Lasciò alla Nuova Sagrestia della Chiesa maggiore soldi 20.
    Lasciò all'Opera di detta Chiesa soldi 20.
    Lasciò per ragione di .... e per ogni migliore ragione, a mona Caterina sua figliuola e moglie di Marco Parenti, e a mona Allesandra sua figliuola e moglie di (Giovanni) di Donato Bonsi, e figliuole furono di detto Matteo degli Strozzi, la tornata e personale uso nella
[p. 318]
casa di essa Testatore, posta in Firenze nel popolo di Santa Maria Ughi infra sua confini, in caso di veduità.
    Negli altri sua beni mobili e immobili fece suoi eredi Filippo, Lorenzo, Matteo, suoi e del detto altro Matteo degli Strozzi ligittimi e naturali, per uguali parti; e substituì l'uno a l'altro volgarmente e per fidecommisso.
    Item la detta Testatore vietò espressamente e non volle che la sua casa di Firenze sopradetta, colle sua apartinenze tutte, potessi in alcuno modo in perpetuo vendere alienare o a lungo tempo che passi anni cinque allogare, eziandio se facessi per più allogagioni; perchè volle la detta sua casa sempre e per tutti e tempi in perpetuo essere nella sua famiglia per abitazione e ricettaculo de' suoi figli e discendenti per linea masculina e di sesso masculino; e mancando, delle sua figliuole predette in caso di veduità: e dopo i predetti, e essi tutti mancando, degli altri discendenti di Filippo di messer Lionardo degli Strozzi per linea masculina e di sesso masculino. E in caso che in alcuno modo si contrafacesse tacitamente o espresso, o per via diretta o indiretta, da ora la detta casa colle sua apartinenze predette lasciò allo Spedale di Santa Maria Nuova, colle medesime proibizioni: e in caso che detto Spedale contrafacessi o consentissi alla detta alienazione; allora e in detto caso la detta casa lasciò alla Compagnia d'Orto San Michele con le sua medesime proibizione. E in caso che detta Cornpagnia o i suoi Capitani in alcuno modo contrafacessino o consentissino alla alienazione o allogagione predette, allora in detto caso la detta casa lasciò alla Università de' Mercatanti di Calismala colle proibizione predette. E in caso che la detta Arte contrafacesse o consentissi alla logagione o alienazione predette, in detto caso la detta casa lasciò al Comune di Firenze colle dette proibizione.

[p. 319]
E questa disse essere la sua ultima voluntà; cassando e annullando ogni altro testamento o ultima volontà per l'adrieto fatta. =

Segue un Codicillo, fatto pochi giorni appresso, che sta malamente copiato di mano di Filippo a carte 97: ma io lo ricavo da una copia in foglio volante, che si trova, con altre sciolte, dentro il Libro medesimo.

= Mccccliiij, Ind. iij, et dì xij mensis februarii.

Domina Alexandra vidua, filia condam Filippi Niccolai de Macignis de Florentia, et uxor condam Macthei condam Simonis Filippi domini Leonardi de Strozis de Florentia, sana mente et intellectu et corpore, volens facere suos codicillos et corrigere et addere suo testamento condito per dictam dominam Alexandram de anno presenti et die quarto presentis mensis februarii, et vel alio veriori tempore, manti ser Mariotti ser Iohannis Biancini notarii et civis fiorentini, codicillando et testando ordinavit et fecit in hunc modum et formam, videlicet:
    In primis, considerans dicta Testatrix, quod domus sue habitationis de Florentia, posita in populo Sancte Marie Ugonis de Florentia, infra sua loca vocabula et confinia et demostrationes, que fuit dicti condam Macthei sui mariti, et pro parte dotium suarum confessatarum et habitarum per dictum Mactheum, sub suo tempore, in solutionem et pagamentum fuit data diete domine Testatrici, et fuit per dictam Dominam facta quedam prohibitio in dicto testamento, quod non possit vendi vel alienari et alia facere que in dicto testamento continentur circa dictam domum, dictum capitulum prohibens alienationem diete domus et omnia et singula circa dictum capitulum
[p. 320]
alienationis diete domus contenta circa dictam domum, confirmavit. Cum hoc, quod filii et heredes sui in testamento nominati et descripti possint dictam domum, existentibus omnibus tribus in concordia, et non existentibus tribus sed duobus ex eis viventibus in concordia, et non existentibus nisi uno, dictus unus, possint et valeant dictam domum vendere et alienare, et de ipsa facere velle suum ac si dictum testamentum diete Domine factum non esset. Reservato tamen filiabus diete Domine in dicto testamento descriptis et nominatis redditam et habitationem diete domus et modo et forma prout per testamentum predictum disponitur. Et dix. etc. cassans etc. =

E sotto questo Codicillo, che fu rogato da ser Agnolo da Terranuova, seguitò a scrivere Filippo in persona di sua madre:

    = A dì V di giugno 1464.

Questo dì feci nuovo testamento, annullando tutti li altri fatti per li tempi passati, in questo effetto: Che lasciai la casa mia grande e casetta dirieto e' poderi da Pazzolatico alla Lexandra mia figliuola, d'uno modo che lei e la Caterina, in caso di veduità, avessino la tornata della casa; e del resto, rede universali Filippo e Lorenzo mia figliuoli. Rogato ser Paolo Paoli.=

E quindi in persona propria:

= Questo fecie per esser noi suoi figliuoli confinati et debitori del Comune, a fine che non ci fussino tolti. =

[p. 321]
Poi, riprendendo la persona della madre, sempre di propria mano scrive Filippo:

=A dì viij detto, la Lexandra mia figliuola e donna di Giovanni Bonsi fece donagione irrevocabile a Filippo e Lorenzo mia figliuoli de le case e podere di sopra, e d'ogni altra ragione che per detto testamento li fussi pervenuta o potessi pervenire. Rogato ser Alberto Rucchi notaio. =

Finalmente, lo stesso Filippo fece a carte 99 del detto Libro (già morta madonna Alessandra) questo ricordo:

    = A dì xxviij di febraio 1470.

Ricordo che questo di mona Allesandra fecie annullare il testamento che insino a dì v di giugno 1484 avea fatto per mano di ser Pagolo Pagoli, e ogni altro, o codicillo, che per niuno tempo avesse mai fatto. Rogato il detto ser Pagolo. =

ANNOTAZIONE B

A' 22 di questo mese (ved. l'Ammirato, ad annum) fece il papa Pio II bandire la crociata contro il Turco, e a' 18 s'era partito da Roma per Ancona, dove morì a mezz'agosto.


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